Una tregua di 12 ore tra Israele e Iran, mediata dagli Stati Uniti, ha riportato ottimismo sui mercati internazionali. L’intervento diplomatico ha avuto un impatto immediato e tangibile: le borse europee hanno aperto in netto rialzo, il prezzo del petrolio è sceso sensibilmente, e l’euro ha guadagnato terreno contro il dollaro. Un caso emblematico che dimostra quanto le dinamiche geopolitiche siano oggi più che mai intrecciate con le strategie economiche e finanziarie globali.
Contenuti
- 1 Rimbalzo delle Borse europee: Milano sopra i 39mila punti
- 2 Il petrolio crolla: verso una normalizzazione?
- 3 Gas e valute: segnali distensivi anche sul fronte europeo
- 4 Piazza Affari: riflettori sul settore bancario e il dossier MPS
- 5 Asia e USA seguono con cautela
- 6 Occhi puntati su Powell: la Fed e il fattore tassi
Rimbalzo delle Borse europee: Milano sopra i 39mila punti
Secondo quanto riportato da Kts Finance, i principali listini europei hanno reagito con forza: Francoforte +1,81%, Parigi +1,58%, Madrid +1,46%, Londra +0,78%. Milano ha segnato un +1,58%, con il Ftse Mib oltre la soglia psicologica dei 39.000 punti. Dopo due settimane dominate dall’incertezza legata agli attacchi iraniani a infrastrutture statunitensi, questa tregua ha rappresentato un segnale distensivo molto apprezzato dagli investitori.
Il petrolio crolla: verso una normalizzazione?
Tra i settori più reattivi alla distensione c’è quello dell’energia. Il Brent è sceso del 3,8% a 68,78 dollari al barile, mentre il WTI ha perso il 3,9% (65,78 dollari). Secondo l’analista Arjun Murti (Veriten), la crisi mediorientale aveva generato un “premio di rischio” tra i 15 e i 20 dollari: ora i prezzi si avvicinano a un range più coerente con i fondamentali, alleggerendo la pressione su aziende e settori energivori. Anche l’oro, tipico bene rifugio, ha corretto dell’1,7%, scendendo a 3.336 dollari l’oncia.
Gas e valute: segnali distensivi anche sul fronte europeo
Il TTF – il benchmark del gas naturale europeo – ha registrato un calo superiore all’11%, chiudendo a 35,87 €/MWh. Una boccata d’ossigeno per le imprese europee, ancora alle prese con l’impatto dei costi energetici sulle marginalità. Sul fronte valutario, l’euro è salito da 1,154 a 1,1614 contro il dollaro, mentre il cambio dollaro/yen è sceso a 145,16.
Piazza Affari: riflettori sul settore bancario e il dossier MPS
A Milano, il comparto bancario resta osservato speciale. In primo piano la possibile dismissione del 15% di Monte dei Paschi da parte del Tesoro, con un consorzio interessato composto da Banco BPM, Anima Holding, Delfin e Caltagirone. Kts Finance segnala l’apertura di un’indagine UE sulla transazione, che potrebbe influenzare i tempi e le modalità dell’operazione.
Asia e USA seguono con cautela
Anche i mercati asiatici hanno reagito positivamente: Tokyo +1,14%, Seul +3%, Hong Kong +2%. Negli USA, i futures anticipano un’apertura solida: Dow Jones +0,68%, S&P 500 +0,79%, Nasdaq 100 +1,06%. Tuttavia, gli analisti mantengono un approccio prudente, data la natura temporanea della tregua e l’assenza, al momento, di un’intesa strutturale tra le parti.
Occhi puntati su Powell: la Fed e il fattore tassi
Nei prossimi giorni, l’attenzione degli operatori sarà rivolta a Washington, dove Jerome Powell presenterà alla Commissione Servizi Finanziari della Camera il rapporto semestrale della Federal Reserve. Alcuni osservatori si attendono segnali su un possibile taglio dei tassi già da luglio, mentre l’inflazione USA resta sotto controllo e il contesto geopolitico impone una maggiore cautela.