Come si costruisce il futuro di un’azienda che vuole restare rilevante? Per SMI Group, la risposta sta nel valorizzare la forza più difficile da orchestrare ma anche la più potente: le persone. In occasione del decennale dalla sua fondazione, l’azienda – prima in Italia certificata UNI CEI ISO/IEC 42001 per la gestione etica e trasparente dell’intelligenza artificiale – ha scelto di festeggiare non con un evento celebrativo, ma con un confronto aperto e corale sul futuro del lavoro e il valore del Generation Management.
Il 23 maggio, all’Hotel Aurelia Antica di Roma, è andato in scena “Il valore del dialogo tra generazioni nell’impresa del futuro”: un incontro di formazione e confronto pensato per mettere a fuoco un tema urgente – la convivenza intergenerazionale – in un contesto dominato dalla trasformazione digitale.
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Cinque generazioni, un solo spazio di lavoro: la sfida della leadership contemporanea
Secondo l’Osservatorio HR Innovation Practice, il 2025 sarà il primo anno in cui cinque generazioni diverse condivideranno gli stessi luoghi di lavoro. Per le aziende, questo impone un cambio di paradigma: non basta innovare la tecnologia, bisogna ripensare modelli organizzativi, linguaggi, spazi e leadership. Da qui l’intuizione di SMI Group di mettere al centro della propria strategia HR il dialogo intergenerazionale come asset per la crescita, la produttività e la sostenibilità culturale.
Lo ha spiegato bene Cesare Pizzuto, CEO di SMI Group, durante il suo intervento “Dall’esperienza all’innovazione”: «Abbiamo costruito un’azienda che oggi è protagonista nel panorama tech italiano, ma sappiamo che l’innovazione vera si fa con l’ascolto. Le generazioni senior ci portano l’eredità, le nuove ci offrono prospettiva. La tecnologia è il ponte che collega queste due visioni». Una visione confermata da Stefano Tiburzi, COO, che ha parlato di “sinergia come leva strategica”: non solo per gestire il cambiamento, ma per generarlo in modo sostenibile.
SMI Group certificata ISO 42001: la prima azienda italiana pronta all’IA etica
Nel corso dell’evento è stato anche annunciato un traguardo significativo: SMI Group è la prima realtà italiana certificata secondo lo standard ISO/IEC 42001:2024, schema ACCREDIA per la gestione dei sistemi di intelligenza artificiale. Un passo che trasforma la tecnologia in modello operativo e organizzativo, aprendo la strada a un’adozione dell’IA che sia responsabile, trasparente e tracciabile.
Human-Tech: come costruire cultura d’impresa tra esperienze e nuove competenze
Nel corso delle due tavole rotonde, professionisti di Oracle, OpenText, WatchGuard, Stormshield e gli speaker Rudy Bandiera e Marco Lorusso hanno tracciato la rotta per una leadership intergenerazionale che metta in connessione esperienza e tecnologia. Focus sui modelli di reverse mentoring, la costruzione di Academy aziendali, la trasformazione del lavoro tra hybrid work e smart leadership. Da parte dei manager SMI Group è arrivato un messaggio chiaro: la cultura aziendale si costruisce “insieme” e cresce solo quando tutte le generazioni vengono messe in condizione di contribuire.
Il valore del confronto tra pari
Uno dei momenti più apprezzati è stato “The CISO Game”, un serious game che ha simulato scenari di crisi cyber per stimolare il dialogo e la cooperazione tra professionisti con background ed età differenti. L’obiettivo: mostrare che la resilienza aziendale nasce dalla contaminazione di punti di vista, non dalla omologazione. Un concetto che torna anche nelle parole di Cinzia Mingiardi, CMO di SMI Group: «In azienda, il nostro approccio si chiama Human-Tech: la tecnologia al servizio delle persone, non viceversa. Ogni progetto che lanciamo nasce da questa matrice culturale, che unisce l’innovazione digitale a quella relazionale».
Conclusioni
La serata si è conclusa con un aperitivo di networking e una cena di gala, momenti informali ma strategici per proseguire il confronto. Non un punto d’arrivo, ma un nuovo inizio per SMI Group, che da 10 anni costruisce innovazione con un approccio people-first, data-driven e intergenerazionale.